Della Valle vs Moretti
Per lo Stato è meglio vendere

Le intemperanza verbali di Diego della Valle rivolte contro l’amministratore di ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, paradossalmente, aiutano Moretti. Anche se Della Valle avesse sacrosanta ragione è pur sempre un competitor di Fs. Troppo facile essere autorizzati a pensare che ci si voglia disfare del ponte di comando avversario. Per quanto Moretti venga ritenuto un pessimo manager, la sua sostituzione, soprattutto se improvvisata, metterebbe ancora di più in difficoltà FS, persino oltre a quello che la società possa essere. Il caso Moretti rappresenta un nervo scoperto dell’amministrazione pubblica italiana. E’ sicuro che i suoi manager siano strapagati in rapporto ad i risultati che producono. Saremmo davvero curiosi di vederli andare all’estero come minaccia Moretti, per sapere quali formidabili contratti otterrebbero, piuttosto che finire disoccupati. Il problema che si profila è un altro, ovvero se siamo in grado di rilanciare le aziende di Stato, rinnovandone radicalmente il management, o se invece affonderemo con quello attuale, anche ad un costo di stipendio inferiore. Per questo Della Valle mostra le fauci. Magari il socio di Montezemolo sbaglia nel prendere di petto Moretti, ma non ci stupiremmo affatto se Montezemolo e Della Valle avessero un piano per rilanciare le Fs, a costo di privatizzarle. E questo il nodo vero della questione con cui dovrà confrontarsi il governo Renzi. Sforbiciare gli stipendi dei nostri manager pubblici è doveroso visto che prendono anche il triplo del management degli altri Paesi europei, ma visto che abbiamo aziende di Stato sull’orlo del fallimento, non basta abbassare gli stipendi: bisogna cambiare proprio i manager. L’Italia dispone di un management capace per guidare le aziende di Stato con successo? Se come temiamo da decenni, questa classe dirigente pubblica non c’è più, è meglio vendere. Con manager come Moretti ci rimettiamo noi e dobbiamo pure ascoltarne le minacce. Può darsi poi che Renzi abbia pronta una leva eccezionale di giovani dirigenti pronti da essere inseriti, dalle Ferrovie, alla Rai. Ma se non fosse così il governo farà bene a rivolgersi al mercato. Conosciamo l’obiezione: in questo modo sarà costretto a svendere. Può darsi, ma almeno la smettiamo di perdere soldi pubblici ogni anno e di gettarne strapagando un management mediocre ed arrogante come quello che ci ritroviamo.

Roma, 24 marzo 2014